Versi d’estate (5^B Comm. Grafico)

Pubblicato il 24 Gennaio 2016

Versi d’estate

a cura della classe 5B COMM. Grafico

Agosto 2015

La sabbia calda sotto i piedi,
una goccia salata mi scende sul viso;
alzo lo sguardo verso l’orizzonte,
il mare,
il dolce suono delle onde
infrangersi sulla riva,
la spiaggia,
un tuffo,
due tiri a pallone
in un’estate senza tempo,
senza preoccupazioni.

Il vento estivo mi asciuga i capelli,
la mente disconnessa,
staccata da tutto,
da tutti.

Sentirsi infinito
e sapere che non durerà,
ma, in quell’istante,
godersi ogni singolo momento,
attimo per attimo.

Giulia Faita

 

Legàmi

Un filo finissimo,
fragile come una ragnatela,
intreccio meticoloso e ben costruito:
questo è ciò che ci unisce.
Un legame così facile da rompere,
sensibile al tatto
ma resistente alle intemperie.

Basta un movimento brusco
per distruggere tutto,
un piccolo errore per spezzare il filo.
E una volta giunti al punto di rottura
non resta che perdersi
per sempre
o decidere di ricominciare a tessere
una nuova tela,
che può rivelarsi
più spettacolare e incredibile della precedente.

Emanuela Ghirardi

 

Resto calma in questa stanza leggera
voci lontane ma intime
escludono ogni chimera
Uno specchio rivela
cosa c’è attorno
pochi oggetti donati da alcune anime

Guardo all’indietro e poi cammino
come una creatura senza sette vite
Colgo attimi di dolcezza genuina,
perché lo zucchero chimico
non è mai stato mio amico.

Valeria Rovetta

 

Angelo mio

È un giorno cupo e triste,
una sensazione strana mi stringe il cuore,
non capisco, mi tormento.
Guardo fuori dalla finestra:
anche il cielo è come se mi stesse dicendo qualcosa…
Basta!
Cerco di sorridere
e scrollarmi di dosso queste sensazioni.
Penso alle onde del mare
e al loro suono,
ai prati verdi con i fiori…
niente, non mi abbandoni.

Ecco… il vibrare del cellulare…
Non voglio guardare… non voglio rispondere.
Angelo mio, non lasciarmi… non lasciarci…
I chilometri scorrono lenti…

Eccomi… angelo mio.
Ti guardo… non mi sorridi.
Non mi abbracci…
Che cosa è successo?
Non hai voluto salutare nessuno,
Angelo mio.
So che ci stai osservando,
non sei contento.
Le lacrime scorrono
e tu non sei contento…
Vola, angelo mio!

Ciao, Nonno!

Mariadomenica Settineri

 

Il principio della fine

Apocalisse. Quattro nomi, quattro realtà.
Morte, guerra, fame e corruzione
descrivono l’umanità,
portandola all’ennesima distruzione.
L’uomo speranzoso, l’uomo assassino
cerca di combattere, di affrontare il suo destino,
ma, cadendo e ricadendo,
si rende conto
del suo fallimento,
e cadrà in ginocchio,
poi sul mento,
guardando con sofferenza
l’alba al confine:
il principio della fine.

Luca Bandiera