An unforgettable look

Pubblicato il 25 Gennaio 2017

An unforgettable look

di Nicolas Gelmini

 

 

L’arte è una cosa soggettiva…

Per molti può essere rappresentata da un quadro, una canzone, una scultura, un giardino ben curato, un albero cresciuto un pochino storto…

Ciò che a me trasmette una bellezza pura, ad altri può trasmettere il nulla totale.

Ciò che a me trasmette spensieratezza, a qualcun altro può provocare disturbo.

Voglio descrivere una cosa abbastanza particolare, e siccome una tela tagliata viene considerata arte, non vedo perché ciò che ho scelto non debba essere considerato tale.

Ho scelto uno sguardo.

Non uno qualsiasi: lo sguardo di una persona speciale per me.

Uno sguardo che mi colpisce ogni volta che lo incrocio, l’unico sguardo che è in grado di stravolgermi la giornata nello stesso attimo in cui mi fulmina.

Lo considero arte perché emozioni che ho ricevuto da quello sguardo, non le ho ricevute né

dal miglior quadro che io abbia visto, né dalla più bella canzone che abbia mai ascoltato e né dalle decine di città che ho potuto visitare nella mia breve vita: Roma, Milano, Venezia, Salisburgo, Monaco, Budapest, Bucarest… Io che amo l’architettura e l’arte in generale, non ho mai trovato nulla che potesse toccarmi dentro quanto lo faccia lei.

Eh sì, è una lei…

Ammettiamolo, le donne hanno questo potere: hanno l’infinito negli occhi. Puoi cogliere qualsiasi cosa dal modo in cui ti guardano: capire stati d’animo, intuire cosa desiderano e cosa no, se vogliono averti vicino, se preferiscono non parlarti.

Capisco la differenza tra uomo e donna nel momento in cui cerco di fare ciò che fa lei con me. Ad esempio: non riesco ad arrabbiarmi, è impossibile. Il mio sguardo non regge; non sono in grado nemmeno di decidere come dovermi vestire, io.

Oddio, questa lei non è la reincarnazione di Adolf Hitler, anzi; ma con quel suo sguardo riesce a convincermi di ogni cosa. Domani potrei benissimo ritrovarmi in stazione a Brescia vestito da panda solo perché a lei piacciono i panda.

Ne sono certo, devo ringraziarla: mi ha cambiato.

Con il solo sguardo, ha trasformato molti aspetti di me che nemmeno io sopportavo, che da solo non sarei mai riuscito a cambiare.

Ogni mattina mi dà le forze per buttarmi giù dal letto, alzarmi e rendermi presentabile ai suoi occhi. Gli unici occhi a cui voglio risultare “bello”, gli unici a cui voglio dare attenzione, i soli che vorrei avere sempre addosso, di cui non mi stancherei mai.

Potrei descrivere ognuna delle mille sfaccettature che conosco di quegli occhi, dal momento in cui si sveglia, con quell’aria un po’ rintontita, a quello in cui si arrabbia e diventa completamente viola, fino allo sguardo più bello, nei momenti inaspettati, quello intenso di chi sa di sapere che gli occhi che ha davanti sono quelli di chi lo ama.

 

Nicolas Gelmini

3E Tecnico Grafico

novembre 2016